Sopra l’ingresso, le lettere CC indicano “Casa Comunale” / Above door, the CC stands for Town hall

“Ci vediamo dalle Scuole Vecchie”, “ti aspetto dalle Scuole Vecchie” sono frasi comuni per i Trisobbiesi, anche nella forma “dal Vecchio Comune”; sopratutto in un’epoca in cui per ritrovarsi ci si accordava a voce senza poter usare i cellulari o anche per fornire un punto di ritrovo noto.

Queste abitudini indicano quanto sia importante, nella vita quotidiana, l’edificio che sorge nel punto più alto di via Roma, dominando l’ingresso al paese.
La posizione lo rende non solo un ottimo punto di riferimento ma la sua forma lo rende facilmente identificabile anche per chi non abbia mai visitato Trisobbio.

La struttura si presenta come un palazzo di forma squadrata, con al piano della strada un portico su cui si aprono 3 grossi archi, quello centrale è per il passaggio, mentre i due laterali, chiusi da un piccolo muretto, sono le panchine preferite per aspettare gli amici, scambiare quattro chiacchiere o semplicemente godersi il sole.

Sopra ai tre archi, la facciata prosegue con un piccolo balcone e due finestre al primo piano e altre 3 finestre piccole al secondo piano.

Vista frontale, sulla destra la colonna ospitante l’ascensore / Front view, on the right the column hosting the lift

in un documento dell’Archivio si legge che “tale progetto soddisferebbe a tutti i bisogni del Comune sia per la Sala Comunale ed Archivio, sia per le scuole elementati maschile e femminile, sia per il Corpo di Guardia della Guardia Nazionale” usi a cui si aggiunse anche uno spazio dedicato come Asilo (chiudendo parte del porticato) e “ufficio dell’esattore delle epoche per la riscossione e per le sedute del Conciliatore”.


I primi progetti dell’edificio risalgono metà dell’800, periodo in cui Trisobbio dovette affrontare due situazioni urgenti.
La prima era quella di avere uno spazio a disposizione dell’Amministrazione Comunale per le riunioni consiliari, l’Archivio e gli uffici.
La seconda esigenza era quella di fornire ai giovani del paese un luogo in cui andare a scuola.

Per questo motivo l’edificio fu costruito con l’idea di soddisfare entrambe le esigenze, scopo che viene ricordato nelle espressioni riportate a inizio della pagina a testimonianza di come abbia tenuto fede allo scopo.

Prima della costruzione di questo edificio, le riunioni si tenevano nel Castello, all’epoca di proprietà comunale ma necessitante di importanti interventi di manuntenzione che favorirono la decisione di venderlo a privati.
In attesa dell’edificio, sia le riunioni del Consiglio, sia le lezioni avvennero in stanze prese in affitto dai cittadini.

Come nota storica, a metà del 1800 Trisobbio ospitava una popolazione intorno ai 2000 abitanti (circa 4 volte quella attuale) e verso la fine del secolo ci sono 280 alunni, divisi nelle tre scuole:

  • maschile e femminile, per chi fa capo al centro storico
  • scuola mista nella frazione di Villa Botteri

A inizi del 1900, il lascito del Cav. Dogliotti fornì al Comune l’attuale sede del Municipio, lasciando quindi il nostro edificio a uso esclusivo delle scuole da cui deriva il nome, dovuto ai ricordi di chi studiò al suo interno.

Nel 1970 circa, la costruzione di una nuova struttura scolastica, pose fine anche a questa funzione, lasciando vuoto l’edificio.

Nel 2002 iniziò il restauro che portò l’edificio al suo aspetto attuale, rifacendo le facciate, il balconcino, adeguando gli spazi e gli impianti tecnici e installando l’ascensore in una “colonna” esterna.
A seguito del restauro, l’edificio riprese il suo ruolo di polifunzionalità, ospitando l’ufficio turistico, l’ambulatorio medico, una sala “riunioni” e, negli ultimi anni, un laboratorio odontotecnico che attualmente occupa la maggior parte della struttura.