Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende,

J.R.R. Tolkien,

Il primo verso che si incontra leggendo “Il Signore degli Anelli” potrebbe essere utilizzato come sintesi per descrivere il nostro borgo.
Forse non sarà possibile incontrare Elfi visitando il borgo ma sicuramente incontreremo molte volte il numero “3” (che incidentalmente ricordiamo essere considerato il numero “perfetto”).

Già dal toponimo Trisobbio, derivante da “Tre Sobrii” (= tre persone sobrie), tema che viene approfondito nella sezione del sito dedicata allo Stemma Comunale.

Trisobbio, come altri paesi della zona, può essere diviso in un nucleo centrale (il paese), le frazioni e le cascine sparse sul territorio.

Il paese, visto dall’alto, mostra immediatamente alcune caratteristiche uniche, partendo dalla forma del borgo che si sviluppa in tre anelli concentrici, quasi simmetrici.
Una forma molto rara anche se sicuramente funzionale alla difesa e protezione.

Panorama da Drone / Drone view

Il primo anello, corrisponde all’attuale Via Cavour, e comprende il Castello e le mura.
Il secondo anello, corrisponde a Via Italia e Via De Rossi, ospitante il Comune, la Chiesa Parrocchiale e L’Oratorio.
Il terzo anello, via Mazzini e via Garibaldi, ospita la S.A.O.M.S., il palazzo “Scuole Vecchie” e lo Sferisterio.

Primo Anello

Il primo anello, a volte definito “Borgo Castello” è caratterizzato da una pavimentazione a ciotoli, di recente posa. Da esso si diramano i vicoli, talvolta strettissimi, che portano verso il secondo anello e che offrono scorci caratteristici, tra le case e i piccoli cortili interni.


Secondo Anello

La caratteristica del secondo anello sono gli “archi” (3 in totale) che coprono via Italia in alcuni tratti, veri e propri punti di riferimento per le indicazioni stradali.

Galleria Fotografica Il Borgo Medievale


Il secondo anello conserva anche i maggiori punti panoramici, partendo dalla piazzetta della Chiesa fino al Belvedere di fronte al palazzo comunale.

Punti da cui si vede la valle Budello, in direzione Acqui Terme, il Borgo di Morsasco arroccato sulla collina, in piena vista e, in lontananza, i centri abitati della valle Bormida e la pianura verso Alessandria.
Sul paesaggio, nelle giornate serene, dominano le Alpi (dal Monviso al Monte Rosa).
Dal lato opposto vi sono le viste dallo Sferisterio e dal “Confurs”.

Il “CONFURS” o, secondo altri “CONFURC” è la ripida salita che collega Via Garibaldi a via Italia, alle spalle del monumento ai caduti, subito dopo il secondo arco.
Il nome riecheggia la presenza di un punto “forte” (confurc -> con forza) probabilmente qualche muro o opera di difesa del borgo.
Da questa area, lo sguardo domina l’impianto polisportivo delle piscine e la valle Stanavasso, salendo verso Santo Stefano (direzione Ovada) e verso il vicino borgo di Cremolino.

Il secondo anello conserva anche i riferimenti alle antiche porte di accesso al Castrum, cioè al borgo fortificato vero e proprio.

La prima via di accesso al paese, probabilmente più usata in quanto situata su crinali, era situata di fronte all’attuale Municipio (palazzo de Rossi – Dogliotti).

Scendendo lungo la ripida discesa che ancora adesso mantiene il nome di “Ponte dell’Annunziata”, derivante dalla presenza di un ponte levatoio e relativo fossato.

La seconda porta era posta, dal lato opposto del borgo, in corrispondenza dell’arco inferiore, che si incontra salendo (o scendendo) vicino al Pozzo e alla Canonica.

Il Pozzo / The Well

Terzo Anello

Scendendo verso il terzo anello, una menzione speciale la merita il “POZZO”, una struttura a forma di torre che sorge vicino al primo arco, di fronte alla Canonica.
Come indica il nome, si tratta di un antico pozzo, restaurato con la forma attuale e tutt’ora attivo, mentre rimangono visibili sia la “pompa a mano” che lo sportello e la ruota per attingere con i secchi.

Il terzo anello, attuali via Garibaldi e via Mazzini, contiene l’edificio delle Scuole Vecchie, la S.A.O.M.S con il bar, il monumento ai Caduti, piazzetta Cecilia della Valle, lo Sferisterio, dove si giocava a “tamburello” e, nella zona sottostante il Comune, rivolta verso Nord e quindi meno esposta al Sole, si aveva la “ghiacciaia”.